OGGI LA GIORNATA DELLA TERRA, L’ABRUZZO REGIONE VERDE CON 3 PARCHI NAZIONALI E 1 REGIONALE
I Parchi naturali abruzzesi si estendono su gran parte dei territori montani regionali e costituiscono nel loro insieme un’unica vasta area protetta, conferendo all’Abruzzo l’appellativo di “Regione verde d’Europa”. Ad esclusione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, che appartiene al gruppo dei cosiddetti “Parchi Storici”, i grandi parchi abruzzesi sono stati istituiti attraverso la legge quadro n. 394 del 1991.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, oggi denominato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Legge 93/2001), è, insieme al Gran Paradiso, il più antico Parco Nazionale italiano. Fu istituito, infatti, su iniziativa privata, nel lontano Novembre 1921 e fu inaugurato a Pescasseroli il 9 Settembre 1922; ottenne il riconoscimento nel gennaio del 1923. L’area protetta, situata nel cuore dell’Appennino Centrale, si estende su una superficie di circa 50.000 ettari e abbraccia tre province: L’Aquila (nella quale ricadono circa i 3/4 dell’intero Parco), Frosinone (Lazio) e Isernia (Molise). E’ noto in tutto il mondo, oltre che per la bellezza dei luoghi, per la presenza, nei suoi immensi boschi e sugli alti gruppi montuosi, degli ultimi esemplari di alcune specie endemiche di grandi mammiferi, che solo l’istituzione della Riserva ha salvato dall’estinzione: l’Orso Bruno Marsicano (Ursus arctos marsicanus), il simbolo del Parco; il Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata, che attualmente, però, molti zoologi considerano specie endemica dell’Appennino e classificano come specie distinta), considerato il camoscio più bello del mondo e il Lupo Appenninico (Canis lupus italicus), un tempo diffuso lungo l’intero arco degli Appennini. Altri illustri “inquilini” del Parco sono l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Cervo, il Capriolo, la Lince, la Lontra, il Picchio di Lilford, il Picchio nero, il Falco pellegrino, etc. Tra le meraviglie del Parco spicca sicuramente l’incantevole Riserva integrale della Camosciara, uno dei luoghi più spettacolari ed incontaminati di tutto il territorio abruzzese.
Il Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga. E’ uno dei più grandi Parchi Nazionali italiani (150.000 ettari) e fu istituito con legge n. 394 del 6 Dicembre 1991. Abbraccia le province di L’Aquila, Teramo e Pescara e comprende tre grandi gruppi montuosi: la catena del Gran Sasso d’Italia, dove si erge la vetta più alta di tutto l’Appennino (Corno Grande, 2.912 m.); il massiccio della Laga, con il Monte Gorzano (2.458), il Monte della Laghetta (2.369 m.) e il Pizzo di Sevo (2.421 m.) e i Monti Gemelli. Tra il Corno Grande e il Corno Piccolo (2.655 m.), ad una altitudine di 2.680 m., si trova il ghiacciaio del Calderone, l’unico degli Appennini e il più meridionale d’Europa. Nel cuore della catena del Gran Sasso d’Italia è nascosto l’immenso altopiano carsico di Campo Imperatore (1.800-2.150 m. s.l.m.), soprannominato “Il piccolo Tibet”. Gli sterminati pascoli dell’altopiano sono circondati dalle spettacolari cime montuose del Corno Grande, Corno Piccolo, monte Prena (2.561 m.), monte Camicia (2.570 m.), monte Brancastello (2.385 m.), Pizzo Intermesoli (2.646 m.), monte Portella (2.388 m.), monte Scindarella (2.233) ed altre vette minori. Anche nel Parco Nazionale del Gran Sasso sono presenti quasi tutte le specie animali elencate in precedenza nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
Il Parco Nazionale della Majella. Il Parco Nazionale della Majella fu istituito nel 1991, insieme a quello del Gran Sasso-Laga. Si estende per oltre 74.000 ettari tra le province di Pescara, Chieti e L’Aquila. L’area protetta è quasi interamente raccolta intorno ai massicci montuosi della Majella, che ha nel Monte Amaro (2.795 m.) la seconda vetta più alta di tutto l’Appennino e numerose altre (circa una trentina) superiori ai 2.000 m., e del Morrone (2.061 m.). Il fascino della Majella, che il Petrarca definì “Domus Christi”, è accresciuto dai numerosi, e talvolta inaccessibili, eremi incastonati nella roccia e dalle stupende e storiche abbazie disseminate nel territorio. I profondi, lussureggianti ed incontaminati canyons ricchi di acque che caratterizzano alcune zone del Parco sono considerati un autentico Eden dagli amanti della natura. Nel Parco sono state censite oltre 1.700 specie vegetali, che rappresentano circa il 70% di tutta la flora italiana. Fungendo il Parco Nazionale della Majella da cerniera tra il Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga (a nord) e il Parco Nazionale d’Abruzzo (a sud), è ovviamente caratterizzato dalla presenza della stessa fauna che si riscontra nelle altre due aree protette, salvo rarissime eccezioni.
Il Parco Regionale del Sirente-Velino. Il Parco Regionale del Sirente-Velino, istituito dalla Regione Abruzzo nel 1989, ha una estensione di oltre 50.000 ettari e abbraccia il territorio di 22 comuni in Provincia dell’Aquila. L’area protetta è caratterizzata dalla presenza di due maestosi massicci montuosi: il monte Velino (2.487 m., la terza vetta della catena appenninica) ad ovest, al confine con il Lazio, e il monte Sirente (2.349 m.) più ad est. Nel Parco Sirente-Velino, in territorio comunale di S. Demetrio nè Vestini, si trovano le famose Grotte di Stiffe, originate dalla natura carsica del territorio e caratterizzate dalla presenza di un fiume sotterraneo alimentato, tramite un inghiottitoio situato a 1.350 m. di altitudine, dalle acque provenienti dall’altopiano delle Rocche. All’interno delle grotte si resta ammaliati dalla presenza di stalattiti, stalagmiti, suggestivi laghetti e fragorose cascate, alte anche alcune decine di metri.
L’area protetta del Parco ospita circa il 46% delle specie dei mammiferi presenti sul territorio italiano, tra cui alcune specie endemiche a rischio estinzione come l’Orso Bruno Marsicano e il Lupo Appenninico, il 32% degli uccelli nidificanti in Italia, tra cui il grifone, recentemente reintrodotto, il 17% dei rettili e il 30% degli anfibi.