DONNE ABRUZZESI: ECCO QUELLE CHE HANNO FATTO LA STORIA
Se è vero che dietro a ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, spesso la storia ha mostrato come ci siano grandi donne che con il loro genio ed estro e la loro forza e determinazione, sono state in grado da sole di cambiare la storia. Ed è di queste donne abruzzesi che vogliamo parlare, andando a sfogliare le pagine non solo della storia passata, ma anche di quella recente che ha beneficiato della femminilità nostrana.
L’elenco è solamente parziale e indicativo di come parte della storia di questa terra debba molto anche al ruolo svolto dalle donne abruzzesi. Un’identità anche femminile di donne abruzzesi che meritano di essere conosciute, scoperte o riscoperte, non solo per la loro bellezza, ma soprattutto per il ruolo che hanno giocato nel grande scacchiere della storia non solo locale, ma anche nazionale.
Donatella Di Pietrantonio
L’ordine in cui abbiamo elencato queste grandi donne abruzzesi è puramente alfabetico, senza quindi voler dare alcun tipo di preferenza. Sarà un caso, ma la prima donna di cui parliamo, Donatella Di Pietrantonio, è anche una figura contemporanea, essendo nata ad Arsita (in provincia di Teramo) nel 1963. La sua notorietà è data dall’aver vinto il premio letterario Campiello nel 2017 per il romanzo L’Arminauta dopo aver conquistato tre anni prima il Premio Brancati con Bella mia.
Elena Sangro
No, il suo nome non è legato a Gabriele D’Annunzio (del quale fu amante), ma alla sua arte, bellezza e creatività. Elena Sangro, infatti, è da ricordare per la sua carriera come attrice del cinema muto. È stata anche una delle primissime registe donne italiane, tanto da riuscire a lavorare anche con Federico Fellini.
Filomena Delli Castelli
Nota anche come Memena, Filomena Delli Castelli è stata un’insegnante, ma soprattutto politica abruzzese e italiana. Il suo nome, infatti, è legato innanzitutto all’Assemblea Costituente che portò, tra le altre cose, alla formulazione della Costituzione Italiana. Filomena Delli Castelli, infatti, era tra le donne che presero parte a questo straordinario lavoro. Tra i motivi di notorietà c’è anche quello di essere stata la prima donna in Abruzzo a divenire sindaco.
Giovanna Milli
Siamo nell’Ottocento, precisamente tra il 1825 e il 1888, le date che segnano la vita di Giovanna Milli. Parliamo di una scrittrice e poetessa teramana che si prodigò anche per l’Unità d’Italia, partecipando in giro per l’Italia a diversi incontri con lo scopo di contribuire all’educazione storica di quel periodo. Giovanna Milli fu amica di Alessandro Manzoni che ne apprezzò vivamente l’opera, tanto che la Milli è considerata la più importante poetessa improvvisatrice di quel periodo storico.
Lola Di Stefano
Una donna abruzzese del secolo scorso (è nata nel 1920 a Bussi sul Tirino, provincia di Pescara) che merita di essere ricordata per quello che ha fatto è certamente Lola Di Stefano. Parliamo di una maestra, come ce ne sono tante in tutta Italia, ma questa ha qualcosa di più. Nel gennaio del 1954, infatti, a Bussi sul Tirino ci fu una fuoriuscita di gas tossico che rischiò di colpire i bambini presenti nella vicina scuola elementare. Se la tragedia si è solo sfiorata lo si deve proprio alla maestra Lola Di Stefano che salvò tutti i bambini proteggendogli la bocca e portandoli via uno per uno dalla scuola.
Maria Federici
Il nome di Maria Federici è da legare a quello di Filomena Delli Castelli, in quanto entrambe fecero parte della Costituente per la preparazione della carta costituzione. Inoltre la Federici è stata anche uno dei membri della Commissione dei 75, ovvero coloro che scrisse fattivamente gli articoli della Costituzione.
Sabina Santilli
Concludiamo questa breve rassegna sulle donne abruzzesi parlando di Sabina Santilli, una ragazza la cui opera ancora oggi, senza saperlo, è attiva. Sabina Santilli, infatti, nasce a San Benedetto dei Marsi nel 1917 e a soli 7 anni perde, per una meningite, l’udito e la vista. L’evento non la abbatte, tanto che continua a condurre una vita come se nulla fosse accaduto. A 11 anni impara il Braille (il sistema di lettura e scrittura tattile per i non vedenti) e diventa nel giro di pochi anni una donna capace di badare a sé stessa cucinando, lavando, stirando e mantenendo un intenso carteggio con altre persone sordocieche in tutta Italia. Questa attività la portò nel 1964 a fondare la Lega del Filo d’Oro, l’associazione che si occupa (ancora oggi) dei sordociechi. Se non bastasse Sabina Santilli è stata anche la prima sordocieca capace di assumere una carica sociale (quello di presidente della Lega del Filo d’Oro) e di redigere un atto legale.