SPECIALE GAMBERO ROSSO: IN ABRUZZO LA GARA PER I BISCOTTI DI PASQUA PIÙ BRUTTI DI SEMPRE
Un contest digitale lanciato in tempo di pandemia, che ha riscosso un enorme successo: gli abruzzesi si sfidano per realizzare dei bruttissimi pupa e cavallo
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Quello de L’abruzzese fuori sede è stato un fenomeno social incredibile. Dietro c’è Gino Bucci, che attraverso il dialetto e i detti popolari ha coinvolto il pubblico abruzzese sparso in tutto il mondo, facendosi portavoce del territorio e promuovendo le bellezze nascoste della regione. Anche attraverso tantissimo cibo: a Pasqua, la pupa e il cavallo – biscotti tipici con le uova sode – diventano oggetto di un originale curioso concorso.
La pupa e il cavallo, i biscotti della Pasqua abruzzese
Simbolo di buon auspicio, fertilità e rinascita, le uova sode sono presenti in molti dolcetti tipici italiani. La pupa e il cavallo in origine venivano preparati per festeggiare i futuri sposi, ma ben presto divennero associati alla Pasqua. Nel 2020, con il tempo a disposizione dato dal lockdown, abruzzesi da ogni dove si scatenarono sui social mostrando le loro creazioni: sulla pagina di Gino Bucci arrivarono decine e decine di foto divertenti, dei veri disastri culinari. Con l’ironia che sempre lo contraddistingue, Gino decise di lanciare allora un concorso per le pupe e cavalli più brutti dell’anno.
Il successo è stato incredibile, tanto che la gara è diventata poi un appuntamento fisso, uno dei più attesi dai seguaci delle pagine Facebook e Instagram. Le risate sono assicurate: lavorare la pasta di questi dolcetti (c’è chi usa la frolla classica, ma l’impasto tradizionale è più compatto, alto e friabile) non è semplice, ed è così che si creano dei personaggi buffissimi, alle volte inquietanti, che vengono poi votati dal pubblico, a cui spetta il compito di eleggere il più brutto dei biscotti.
Il contest per i biscotti più brutti
Il concorso quest’anno si è riaperto il 17 marzo, con la didascalia di accompagnamento di Gino: «Per noi che forse, una volta tanto, a livello di fare schifo possiamo vincere». È il «concorso che celebra la mediocrità come forma di riscatto verso un mondo più brutto, dunque più giusto» ma che soprattutto omaggia una tradizione popolare abruzzese molto sentita.
Per iscriversi, bisogna inviare la foto della pupa o del cavallo nei messaggi di Instagram o Facebook della pagina de L’abruzzese fuori sede, Gino seleziona le più brutte, che infine vengono votate dal pubblico a suon di like e risate. Cosa si vince? «Una gloria finanche imperitura».
Fonte: Gambero Rosso