MAIELLA, DUE PECORE IN PRIMO PIANO RACCONTANO LA TRANSUMANZA D’ABRUZZO, PATRIMONIO UNESCO

La fotografia di Francesca Fratini, scattata nel cuore del Parco Nazionale della Maiella, cattura un momento sospeso nel tempo: due pecore in primo piano, lo sguardo calmo e profondo, sembrano pronte a mettersi in cammino. Dietro di loro, i colori e le luci dell’Appennino centrale compongono un paesaggio che è insieme aspro e dolce, custode di una tradizione millenaria.
Questa immagine non è soltanto un ritratto di animali in montagna, ma un simbolo vivo della transumanza, l’antico viaggio stagionale dei pastori abruzzesi verso i pascoli del Tavoliere pugliese.
Una pratica oggi riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, che continua a raccontare la profonda connessione tra l’uomo e la natura. Guardando le pecore di Fratini, torna alla mente l’incipit di Gabriele D’Annunzio: «Settembre, andiamo. È tempo di migrare…», versi che hanno cristallizzato nell’immaginario collettivo il ritmo del lavoro pastorale e il senso di partenza che accompagna l’autunno.
La foto mostra un Abruzzo autentico, lontano dalle immagini stereotipate: le pecore diventano narratrici silenziose di un mondo che resiste, dove il Parco della Majella non è solo un’area protetta, ma un luogo di memoria e identità. In questo scatto convivono poesia, cultura e natura, ricordando che ogni transumanza è un ponte tra passato e presente.
Fonte: Viaggiando Italia