ABRUZZO SELVAGGIO: DOVE OSANO LE AQUILE
Oggetto di riverenza mistica nelle culture tribali, in India, Garunda è aquila che serve da cavalcatura a Vishnu e rappresenta la vittoria del bene sul male, rappresentazione di Zeus per i greci che la invia a divorare il fegato di Prometeo, come castigo per aver rubato il fuoco agli dei, emblema del Sacro Romano Impero, l’aquila reale è divenuta nel tempo protagonista nella tradizione bizantina e cristiana come simbolo di spiritualità nella rappresentazione dell’Evangelista Giovanni, citata da Dante nel Paradiso, utilizzata da capi di stato come Napoleone, da dittatori come simbolo di potenza.
L’aquila reale (Aquila chrysaetos) è uno dei più noti rapaci nell’emisfero settentrionale. Ha una apertura alare che supera i 2 metri che, sfruttando le correnti ascensionali, permettono all’uccello del sole di raggiungere altezze vertiginose, per poi lanciarsi in picchiata a velocità altissime che arrivano alla velocità di 300 chilometri orari. Si nutre di piccoli animali, lepri, volpacchiotti, cinghialetti, uccelli, rettili, camosci indeboliti sorprendendoli con planate improvvise. É monogama, nella stagione degli amori, in marzo, compie voli spettacolari noti come danza del cielo, come rituale di corteggiamento. La coppia che costruisce il nido sulle montagne alte ed inaccessibili, può rimanere insieme anche per tutta la vita. Gli aquilotti iniziano ad esercitarsi nel volo sul bordo del nido e spiccano il primo volo dopo due mesi circa e, a sei mesi, diventano indipendenti. É una specie protetta, ma ancora a forte rischio di estinzione per la presenza del bracconaggio, il ridursi del territorio disponibile, gli elementi chimici presenti nell’acqua e nelle piante.
Abitano le cime del Parco Nazionale d’Abruzzo e del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che si elevano a sfiorare i 3000 metri di altitudine.
Gli uccelli rapaci d’Abruzzo sono protagonisti del Festival delle aquile che si tiene ogni domenica di inizio mese a partire dalla primavera a Rocca Calascio(AQ).
L’Abruzzo wild si racconta attraverso esperienze “estreme” e spettacolari nelle otto puntate di “Aquile d’Abruzzo”, realizzate da Giovanni Granati, con la supervisione editoriale del falconiere Mauro Di Pietro. I filmati proposti raccontano di esperienze emozionanti e rilassanti, selvagge e lente, lungo fiumi, grotte, canyon, montagne, piste ciclabili, coste lussureggianti: dall’Abruzzo wild all’Abruzzo slow. Attimi indimenticabili sono stati immortalati attraverso la la camera bird che permette inquadrature spettacolari dell’Aquila reale e di un bellissimo esemplare di Gyrsacro che volano nei cieli azzurri.
Giovanni Granati, ha ricevuto l’Award Living With Wildlife dai maggiori esperti di video ambientali e naturalistici del mondo per il suo lavoro con gli animali selvatici ed è stato finalista all’International Wildlife Film Festival a Missoula, nel Montana con il documentario “Overland Movie”, presentato anche al California al Santa Barbara Film International.